La mia passione per la cucina orientale non conosce limiti.
Qualche anno fa conobbi una ragazza giapponese, Tomoko, che mi insegnò alcune ricette del suo paese; fra queste vi era la Kasutera.
Questo dolce viene chiamato anche Castella per via della traslitterazione giapponese della parola Castiglia: Pan di Castiglia ergo Pan si Spagna.
E' un dolce che è stato introdotto in Giappone dai mercanti portoghesi e spagnoli che lo portavano con loro durante le lunghe traversate oceaniche in nave per via del fatto che si può essiccare e conservare molto bene.
Ai giapponesi questo è piaciuto e modificando leggermente la ricetta e la tecnica di cottura sono arrivati a questa variante.
Dicevo: la mia passione per la cucina orientale non conosce limiti e per questo dolce sono dovuto scendere a compromessi dato che va cotto in uno stampo fatto di carta di giornale!
Vi suona strano? A me ormai non molto ma all'inizio rimasi quasi interdetto fino a quando capii che lo stampo di carta poi viene foderato con carta forno...
E' importante la carta perché questa torta deve cuocere ma non a stretto contatto col calore, ed essendo la carta un cattivo conduttore risulta un materiale perfetto per questa cottura.
In Giappone si usano anche scatole di legno apposite ma io ancora non ho provato.
Questi sono i passaggi per farvi vedere come si realizza uno stampo partendo da una pila di 8 fogli di giornale:
2: si ripiegano a metà i lembi di carta verso l'interno |
3: si continuano a piegare i lembi di carta |
4: si tirano su i lembi per tutta la circonferenza |
5: si ripiegano le eccedenze dei lembi sul lato esterno e si fissano con la spillatrice |
si riveste con carta forno oppure con uno strato di alluminio e poi di carta forno. |
Ingredienti:
6 uova
200 g di farina 0 non 00
300 g di zucchero
2 cucchiai di miele o di sciroppo di glucosio se non amate il miele
2 cucchiai di acqua calda
Procedimento:
Accendete il forno a 180 °C
Unite il miele o il glucosio all'acqua e mescolate per scioglierlo completamente.
Separate i tuorli dagli albumi e montate le chiare a neve fermissima con lo zucchero sino a formare una meringa molto solida.
A questo punto sempre continuando a mescolare unite un tuorlo per volta e montate fino a quando li avrete incorporati tutti.
E' necessario che le uova siano montate benissimo altrimenti la torta non verrà
Al composto unite il miele e mescolate bene con una frusta dopodiché unite la farina setacciandola e incorporandola con movimenti dall'alto verso il basso senza mescolare troppo per non permettere al glutine della farina di far diventare la torta troppo gommosa.
Ora potete decidere se versare tutto nello stampo e infornare oppure fare come si fa in Giappone, ovvero setacciare il composto attraverso un setaccio a maglia non troppo fine per eliminare tutte le bolle d'aria grandi che darebbero alla torta un aspetto poco compatto.
In ogni caso arrivati a questo punto infornate a 180 °C e lasciate cuocere il dolce per 8 minuti; trascorso questo tempo abbassate la temperatura a 160 °C e fate cuocere altri 40 o 45 minuti.
Non do mai tempi di cottura esatti perché di forni ce ne sono diversi tipi e dare un tempo esatto secondo me è sbagliato. E' molto meglio constatare di persona infilando uno spaghetto al centro della torta per verificarne la cottura, e se questo esce asciutto la torta è pronta.
Ora l'ultima cosa da fare, una volta che la torta sarà cotta, è quella di coprirne la superficie con della pellicola da cucina e capovolgerla su un piano liscio e farla raffreddare completamente a testa in giù.
Questo permetterà alla superficie di rimanere piatta ed esteticamente gradevole.
Tagliatela e mangiatela anche a colazione inzuppandola nel latte freddo, è deliziosa!
Bon Appétit!